L' educazione deve essere progressiva e impartita in un clima di grande affetto. L' animale non può capirci subito nel modo in cui noi lo desideriamo, bisogna arrivarci con affetto senza schiavizzarlo. L' insistenza e la ripetizione della stessa parola nello stesso tono di voce davanti alla stessa circostanza, sono le uniche cose che possono arrivare alla sua coscienza senza ledere la sua personalità. Se noi ad esempio oggi permettiamo al nostro cane di salire sul divano e lo accarezziamo, e il giorno dopo gli impediamo di salire e lo sgridiamo anche, logicamente comportandoci così creeremo non poca confusione in lui. Confusione che si tradurrà in insicurezza, perché non sa più se quello che sta facendo merita la nostra approvazione o sarà invece motivo di una sgridata.
Durante il primo periodo di educazione insegneremo al cane a conoscere il proprio nome, ad accorrere al nostro richiamo, a rispettare i mobili di casa, gli oggetti, a non mangiare niente trovato in terra e, soprattutto, a vivere queste lezioni con allegria e senza complessi, così che l' adattarsi alle nostre abitudini gli sembrerà una cosa del tutto normale.
NON SPORCARE IN CASA.
Bisognerà insegnare al cucciolo a non sporcare in casa, cosa molto semplice se fatta in modo giusto: innanzitutto non bisogna mai sgridare il cucciolo quando non è colto in fragranza, 1 minuto dopo il fatto non riuscirebbe a capire il nostro comportamento. Un metodo molto efficace, che ottiene buoni risultati, consiste di isolare il cucciolo al momento dell'assunzione dei pasti, in un luogo piuttosto ristretto, interamente coperto di giornali. Su questi egli andrà a depositare i propri bisogni e poco per volta comincerà a collegare l'immagine della carta stampata, all'emissione dei propri escrementi, consentendo così al padrone di ridurre sempre più la zona delle incursioni mediante un semplice spostamento dei fogli. Questo sistema educativo non sempre si rivela efficace e a volte qualche piccola punizione (sempre se colto sul fatto) può anche rendersi indispensabile per ottenere un buon risultato.
RICHIAMO.
Il nome che sceglieremo dovrà essere corto e sonoro; il dialogo con il cane deve essere sempre breve; più è conscio, meglio ci capisce. La tonalità della voce dovrà essere sempre la stessa, perché cambiando il tono nel pronunciare la parola può confonderlo tanto da non saperla interpretare. Chiameremo sempre il cucciolo con il proprio nome, anche se lui non saprà cosa significa quella parola, continueremo a pronunciare il suo nome offrendogli un buon bocconcino. La ripetizione di quel vocabolo in diverse occasioni, premiandolo quando accorre, creerà in lui un riflesso incondizionato. Man mano però bisognerà togliere il bocconcino sostituendolo con semplici carezze.
ATTENZIONE: mai punire il cane quando arriva, neppure se fosse arrivato con molto ritardo, il cucciolo non può associare la punizione al ricordo di un errore commesso in precedenza (quello di non venire): là assocerà invece all'azione appena compiuta (quella di venire), e ogni volta che verrà chiamato si chiederà se obbedendo non riceverà una punizione.
SEDUTO.
È molto semplice insegnare questo esercizio al cucciolo, poiché corrisponde a una posizione che assume spontaneamente più volte durante la giornata. Spesso basta pronunciare l'ordine quando già il cucciolo sta per sedersi, e nel giro di qualche giorno l'associazione di idee arriverà automatica. Se questo non bastasse, però, bisognerà mettere il cucciolo in posizione con appropriati movimenti delle mani, ripetendoli dolcemente l'ordine finché non sarà assimilato.
AL GUINZAGLIO
Innanzitutto bisognerà abituare il cane all'uso del collare, cosa semplice e facilmente accettata dall'animale, ma non deve sorprenderci se per le prime volte lo rifiuterà stupito. Basterà fargli capire che quella cosa che adesso gli sembra così fastidiosa sarà prossimamente motivo di grande gioia per lui. Con il guinzaglio non si può ancora pretendere dal cucciolo una vera e propria condotta impeccabile, ci dovremo accontentare del fatto che accetti il guinzaglio e che non prenda il vizio di tirare come un forsennato. Cominceremo a lavorare in una zona priva di distrazioni e pericoli per non più di 5 minuti alla volta: il cane deve imparare a seguire il padrone, anziché andare dove vuole lui (per questo è indispensabile usare qualche bocconcino). Se si mette a tirare, glielo si può impedire con un semplice dietro front, chiamandolo vicino, offrendogli la mano con cui giocare: dalla mano, ogni tanto, sbucherà un buon bocconcino. È importante che il cucciolo si abitui a camminare con il muso vicino alla mano sinistra del padrone (la condotta và sempre effettuata col cane a sinistra).
Se riuscirete in questi semplici ma fondamentali insegnamenti, la convivenza con il vostro cane sarà più facile e serena.
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